Il Duomo di Milano, una delle maggiori cattedrali europee

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Il suo nome completo per esteso sarebbe in realtà Basilica Cattedrale Metropolitana della Natività della Beata Vergine Maria, ma quasi tutti lo conoscono più semplicemente come Duomo di Milano, ovvero la cattedrale dell’Arcidiocesi della capitale lombarda. Fatta eccezione per la sola Basilica di San Pietro, che peraltro si trova nel territorio di Città del Vaticano, il Duomo è la chiesa più grande d’Italia nonché la quarta nel mondo in quanto a superficie su cui si sviluppa, ed è situato nella immensa piazza dedicata a Santa Maria Nascente, in pieno centro urbano.

Tutte le facciate esterne del Duomo di Milano sono decorate da centinaia di sculture, alcune di piccole dimensioni ed altre invece molto più grandi; le opere appartengono a vari maestri scultori lombardi, ma anche francesi, tedeschi, boemi, veneti, toscani e campionesi, e sono tutte più o meno datate tra il secolo XIV ed il XVIII.

Brevi cenni di storia

Il Duomo di Milano sorge sull’area che una volta ospitava l’antica Cattedrale di Santa Maria Maggiore, la Basilica di Santa Tecla, ed il Battistero di San Giovanni alle Fonti; in seguito al crollo del campanile della Cattedrale, fu l’Arcivescovo Antonio dè Saluzzi nel 1386 a promuovere l’inizio dei lavori di costruzione di una nuova struttura più grande ed accogliente, avendo tra l’altro con sé anche il consenso dei cittadini, e finalmente nel Gennaio 1387 furono scavate le fondazioni per i primi piloni.

Nell’anno 1388 il Duca di Milano Gian Galeazzo Visconti si incaricò di proporre un progetto molto più grande ed ambizioso che prevedeva l’utilizzo di marmo di Candoglia per la costruzione della nuova ed imponente Cattedrale, ed anche gli stili si orientarono leggermente verso l’abbandono del gotico e l’adozione di nuove forme architettoniche di stampo boemo e renano. Nel 1390 fu poi contrattato l’architetto francese Nicolas de Bonaventure per disegnare tutti i finestroni esterni.

Architettura del Duomo di Milano

Come accennavamo prima, lo stile architettonico del Duomo di Milano parte da un’impronta di base di stampo evidentemente gotico via via reinterpretata e sviluppata in corso d’opera, ma che non infuisce affatto sull’idea di compattezza e mastodonticità che esso offre al primo impatto visivo. Una pianta di base fatta ‘a croce latina’ con 5 navate, un presbiterio circondato da un deambulatorio, ed un abside coperto da una struttura a forma di cupola, sono gli elementi tipici dello stile gotico lombardo che appaiono maggiormente evidenti.

La struttura portante è invece composta da pilastri e muri di cinta rinforzati, con finestroni che si sviluppano in senso verticale, caratteristica predominante nell’architettura neogotica delle cattedrali boeme e transalpine. La copertura fatta ‘a terrazze’ riporta dunque ai canoni più peculiari dello stile gotico, con contrafforti, pinnacoli ed archi rampanti che collegano una doppia serie di volte minori incrociate tra loro. Andiamo adesso ad analizzare meglio le facciate esterne e le decorazioni.

Esterni e facciate

La costruzione della facciata del Duomo di Milano iniziò soltanto nel 1590, ed i lavori furono diretti dall’architetto Pellegrini, rilevato poi da Richini e Carlo Buzzi; i bassorilievi che formano invece la decorazione dei portali furono realizzati da maestri lombardi e campionesi su disegni forniti dal pittore, scultore, ed architetto italiano Giovan Battista Crespi, detto il Cerano.

Tardo rinascimento, barocco, gotico, neogotico, si mescolano dunque sapientemente per dar vita a questa maestosa e colossale opera caratterizzata da una grandissima abbondanza di sculture eseguite da maestri di varia provenienza; lo stile dei maestri campionesi, veneti e toscani, si fonde con elementi rinascimentali e neoclassici, offrendo un fantastico colpo d’occhio, così come le 55 vetrate monumentali alla cui produzione lavorarono artisti vetrai fiamminghi, italiani e tedeschi, in stretta collaborazione con importanti pittori come Giuseppe Arcimboldo e Pellegrino Tibaldi che dipinsero i loro bozzetti sui cartoni, bozzetti che vennero poi utilizzati come stampi di riferimento per creare le vetrate.

Le decorazioni più belle del Duomo di Milano

Il Duomo di Milano è davvero immenso, non c’è neppure un angolo che non sia architettonicamente bello o che non presenti magnifiche decorazioni, ed analizzarle meglio una ad una sarebbe quasi impossibile; proviamo quindi a scendere più nei particolari di quelle che sono le decorazioni più degne di nota della maestosa Cattedrale milanese. La Porta dell’Editto di Costantino e quella di Sant’Ambrogio sono, assieme alla Porta di Maria, alla porta de La storia del Duomo, ed a quella de La battaglia di Legnano, le opere di facciata esterna maggiormente degne di menzione, con scene d’epoca eseguite a rilievo dai tanti maestri scultori che contribuirono alla loro realizzazione.

Internamente troviamo una serie di 56 dipinti, i cosiddetti quadroni di San Carlo, raffiguranti vita ed opere di San Carlo Borromeo, ritenuto co-patrono della città insieme a Sant’Ambrogio, la controfacciata del portale mediano disegnata da Fabio Mangone, e tutta una serie di monumenti funerari, navate, altari e tele che, se si ha la possibilità, varrebbe davvero la pena di vedere dal vivo.

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