Herpes Zoster: cos’è?

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Più popolarmente conosciuta come fuoco di sant’Antonio o anche fiamme di Satana, l’Herpes Zoster è una malattia di carattere virale che interessa soprattutto la cute e le terminazioni nervose, malattia causata dal virus della varicella infantile. Il suo nome deriva dai due termini greci che significano ‘serpente’ e ‘cintura’, che vogliono descrivere una malattia dolorosa come un serpente di fuoco che si annida all’interno del corpo e che può stazionare lì anche per anni.

Questa fasctidiosissima malattia virale è caratterizzata da una improvvisa e dolorosa apparizione di vescicole e da una violenta eruzione cutanea, che solitamente si limita a concentrarsi in una sola parte del corpo, e che colpisce mediamente un 3 o 4 per 1000 degli esseri umani sani. Diciamo che forse sarebbe il caso di rassegnarsi, perchè secondo recenti studi ognuno di noi sarà colpito da attacchi di Herpes Zoster almeno una volta nella vita, quindi meglio tenersi informati e pronti ad adottare qualche piccola contromisura.

Conosciamo epidemiologicamente questa malattia virale

Tracce di notizie mediche inerenti l’Herpes Zoster appaiono già nel 1700, quando i dermatologi inglesi Thomas Bateman e Robert Willan pubblicarono le prime illustrazioni di lesioni dermatologiche relazionate al virus della varicella infantile; successivamente, più o meno verso la metà del 1800, i ricercatori medici Hardy e Montimèja pubblicarono a loro volta un vero atlante fotografico delle lesioni dermatologiche, ed in questo importantissimo supporto visivo apparirono anche molte foto di lesioni cutanee da Herpes Zoster.

Nel 1965 il dottor Robert Edgar Hope Simpson fece una importantissima scoperta, ed in seguito a verifiche mediche affermò che: ‘Un bambino già colpito in infanzia dal virus della varicella infantile aumenta notevolmente la sua immunità nei confronti dell’Herpes Zoster quando sarà in età adulta’; proprio così, chi aveva già contratto la varicella da bambino, aumentava, nella fase adulta della sua vita, l’immunità cellulo-mediata, ovvero una risposta del sistema immunitario che incrementava la produzione di anticorpi capaci di combattere e reprimere lo Zoster.

Primi segni e sintomi dell’Herpes Zoster

Emicranie, febbre, ed un malessere generale di tutto il corpo accompagnato da sensazioni di bruciore e prurito sono i primi segnali di un imminente attacco del virus dell’Herpes Zoster; generalmente, dopo un paio di giorni questa prima fase di apparizione dei sintomi viene seguita da fenomeni di rash cutaneo, ovvero un repente cambiamento di colore, aspetto, e consistenza della pelle che in pratica preannuncia una imminente eruzione cutanea.
La zona lombare ed il bacino, ma in molti casi anche viso, bocca, ed addirittura occhi, sono le zone più comunemente soggette ad esplosioni cutanee di Herpes Zoster, ma non è detto che questi fenomeni non possano verificarsi in altre parti del corpo; tutto inizia come se fosse una normalissima orticaria, poi le macchie della pelle assumono forma vescicolare e presentano al loro interno un liquido chiaro, poi nel giro di una decina di giorni questo siero cede il posto al sangue, ed infine si formano quelle fastidiosissime crosticine che tutti conosciamo.

Trattamenti farmacologici per combattere l’Herpes Zoster

Cerchiamo adesso di scoprire se e come potrebbe essere possibile combattere o quantomeno arginare in qualche modo non eccessivamente invasivo l’Herpes Zoster. Innanzitutto è bene sapere che non esiste nessun farmaco o trattamento medico capace di impedire totalmente l’apparizione di questo doloroso e fastidiosissimo fenomeno virale, ed i rimèdi finora testati sono volti principalmente a ridurre il dolore ed abbreviare in qualche modo la durata dell’infezione; in secondo luogo è anche da tenere in considerazione una possibile complicanza della malattia anche alla fine del fenomeno cutaneo, la nevralgia posterpètica, ovvero un dolore neuropatico che potrebbe insorgere con la scomparsa delle vesciche e colpire la zona già interessata dallo Zoster.

Analgesici comuni per lenire il dolore, ed incluso di tanto in tanto qualche piccola dose di morfina se questo è molto forte e persistente, sono alla base di un buon trattamento farmacologico per combattere la malattia; farmaci antivirali come aciclovir, famciclovir, brivudin, bloccano invece sul nascere il propagarsi delle cellule virali, riducendone inoltre il tempo di permanenza.

E’ possibile prevenirlo?

Come dicevamo, non esiste al giorno d’oggi un farmaco capace di garantire al 100% l’immunità da Herpes Zoster, ma si può invece fare affidamento su un vaccino capace di abbattere la sua incidenza più o meno di un 50%: lo Zostavax. Nel 2007 negli Stati Uniti questo vaccino fu caldamente raccomandato in via preventiva a tutte le persone adulte sane di età superiore ai 60 anni, proponendosi il preciso obiettivo di proteggerle da possibile contagio dovuto a contatto con bambini potenzialmente affetti da varicella; secondo il Center for Disease Control and Prevention , il più importante organismo di controllo della salute pubblica americana, la cosa funzionò, facendo registrare un notevole decremento di casi di Zoster su quella fascia di persone.

Nel 2006 è venuta fuori un’altra interessante novità sul fronte della lotta di prevenzione all’ Herpes Zoster; pare infatti che il consumo di frutta fresca ricca di vitamine e verdura possa ridurre di molto il rischio di contrarre lo Zoster. In pratica una persona che consuma tre volte la sua dose giornaliera di frutta e verdura ha un rischio tre volte inferiore di essere colpito dalla malattia. Tutti dal fruttivendolo dunque!

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