La pedagogia, disciplina l’educazione dell’uomo

La pedagogia, disciplina   l’educazione dell’uomo post thumbnail image

Il pedagogo è colui che, forte di un’esperienza basata su laurea quinquennale che abiliti allo svolgimento della professione, si occupa dei processi educativi e formativi dell’apprendimento in persone di ogni età, espandendo il proprio raggio d’azione anche alla vita culturale, sociale, sportiva, ed in particolar modo familiare delle stesse. Certo il suo lavoro dovrà camminare di pari passo con quello degli stessi familiari ed amici più stretti della persona che si sta seguendo, altrimenti servirebbe a poco.

E’ proprio l’ambito familiare della genitorialità il territorio più vasto e pieno di molteplici sfaccettature dal quale un buon pedagogo parte per la sua missione educativa, e lì che inizia tutto, è in famiglia che nasce realmente il processo di sviluppo educativo di un bambino. Certo la scuola recita indubbiamente un ruolo di primaria importanza in tutta la faccenda, ma la famiglia influisce in più campi, ed è al suo interno che bisogna intervenire per impartire nuovi insegnamenti o correggerne alcuni appresi male.

Brevi cenni di storia ed etimologia

Paidagogìa è il termine greco dal quale deriva quello odierno, ed è una parola composta da pàis (bambino) e àgo (condurre, accompagnare); infatti, nell’antica Grecia il pedagogo era uno schiavo che accompagnava i bambini nel tratto di strada tra la scuola e la loro casa, ed anche quando i Romani la conquistarono questa pratica rimase invariata, con l’obbligo aggiuntivo per gli schiavi pedagoghi greci di insegnare la loro lingua ai bambini Romani.

In età medievale invece, la figura del pedagogo divenne in un certo senso un po’ più gratificante se cosi si può dire, essendo identificata in quella del servo di corte incaricato di dare istruzione ai giovani principi e cortigiani di vario rango. Viene invece definito pedagogista colui che studia la pedagogia e che analizza le fasi dello sviluppo complessivo di una persona durante l’intero arco della sua vita, cosa ben diversa, ma che spesso genera confusione in chi non lo sa.

Oggetto di questa disciplina

Il principale obiettivo della pedagogia non è quello di creare schemi convenzionali e regole generali alle quali attenersi scrupolosamente per una corretta educazione, bensì quello di generare, su basi di esperienze pratiche, modelli e linee guida da poter adottare nel processo educativo e di sviluppo di una persona. In parole povere, non è creando limitazioni e regole ferree che si fa capire ad una persona una certa cosa, ma interagendo, stimolandone la reattività e l’autostima.

Non sarebbe infatti neppure pensabile creare un unico schema educativo valido indistintamente per tutti, e la pedagogìa si fa carico proprio di affrontare questo problema, ovvero quello di generare varianti a seconda della persona, delle sue attitudini naturali, delle sue preferenze e gusti, della sua predisposizione ad assimilare una determinata nozione più facilmente rispetto ad un’altra. E’ infatti soltanto attraverso una scrupolosa analisi soggettiva dei vari stati di una persona che si può riuscire a correggere eventuali problemi, una azione coercitiva sarebbe senza dubbio la strada più sbagliata.

Modelli ed aree in cui si suddivide la pedagogia

Sono due i modelli pedagogici di base che vanno in contrapposizione tra loro; uno si fonda sull’individuo, ed ha chiarissimi riferimenti in Kant e Rousseau, e l’altro invece sulla società, avendo il suo principale fautore in Emile Durkheim. Le teorie di Kant vedono l’uomo al centro di tutto, lo considerano principale artefice di un possibile miglioramento delle condizioni sociali, a patto però che durante l’apprendimento egli sia privato di ogni contatto con la società in cui vive, proprio per non subirne le influenze ed essere pronto a migliorarla man mano che la va scoprendo.

Durkheim invece sostiene che non è possibile educare una persona in un ambiente avulso da quello rappresentato dalla stessa società in cui vive, perché altrimenti se non si conoscono le regole, e se queste vengono di conseguenza completamente ignorate, si può incorrere in situazioni ‘illecite’ che si abbatterebbero inevitabilmente su che le genera, non mettendolo dunque in condizione di capire bene la realtà che sta vivendo.

L’importanza della pedagogia nell’insegnamento

Il pedagogo inizia la sua formazione professionale già alle scuole superiori dove, specie se vengono scelti indirizzi come quello magistrale, sono previste anche alcune ore di tirocinio da effettuare in affiancamento ad un maestro di ruolo presso asili e scuole elementari; poi molto dipenderà anche dalla sua capacità di relazionarsi con i bambini con cui entra in contatto, dalla sua pazienza, e dalla predisposizione che ha nel curare i rapporti interpersonali con bambini stessi.

In fin dei conti educare significa anche sviluppare in una persona la sua fame di sapere, nutrirla, tirare fuori e stimolare quelle che sono le sue curiosità e i dubbi…e per farlo bisogna innanzitutto saper valorizzare le qualità già insite nella persona stessa; sarà l’educando poi, se riceverà i giusti insegnamenti, ad imboccare la strada suggerita dall’educatore, e lo farà in modo totalmente autonomo e naturale, senza obbligatoriamente essere vincolato a processi schematici e generalizzati.