Vittoria Iacovella, “Vaccinati a morte: storie di soldati italiani” Domenica 18 febbraio Chiesa del Gonfalone
La Commissione uranio impoverito ha trovato una nuova probabile causa dell’elevato numero di neoplasie registrate tra i nostri militari. L’audizione di un giovane caporal maggiore gravemente malato. L’esperto: “Non sono sbagliati i protocolli, ma le modalità, i tempi e i controlli sulle somministrazioni”. Dati impressionanti, ma l’esercito non riconosce il nesso causale. Erasmo Savini ha 31 anni ed è stato caporale maggiore dell’esercito in Kosovo. Come tanti suoi colleghi in divisa, è stato costretto negli anni a sottoporsi a vaccinazioni continue e potenzialmente dannose, ma senza speciali protezioni per difendersi dall’uranio impoverito. Oggi lotta contro il cancro, continuando cicli di chemioterapie intensi e ravvicinati, che gli sono costati il posto di lavoro.
Domenica 18 Febbraio, ore 17,30, Saltara Chiesa del Gonfalone
Vittoria Iacovella, giornalista e videomaker, è inviata di L’aria che tira (LA7). Laureata in giurisprudenza a Bologna, ha frequentato corsi all’Università di Damasco e alla Columbia University di New York. Ha lavorato per il centro, Radio Popolare, RaiNews, Wired, CCTV, CBS news, l’Espresso, Repubblica, ed è stata inviata per il programma Fischia il vento, di Gad Lerner. Nel 2013 ha vinto il Premio Ilaria Alpi con l’inchiesta “Vaccinati a morte”, che ha scandagliato l’oscuro mondo delle vaccinazioni in ambito militare.
Come ogni domenica, alla fine dell’incontro, sarà disponibile un ricco buffet con i prodotti del territorio offerti dalle aziende